
Unica data in Umbria, a Spoleto, per lo spettacolo di Alessandro Preziosi con UmbriaEnsemble “Il mio cuore è con Cesare – Dal Giulio Cesare di William Shakespeare”. La performing live insieme a: Massimo Mercelli Flauto, Maria Cecilia Berioli Violoncello, Giacomo Vezzani Live electronics. Adattamento Tommaso Mattei e musiche originali Giacomo Vezzani. L’appuntamento è al Complesso Monumentale di San Nicolò, giovedì 18 Luglio 2024, con inizio dalle ore 21:30. L’ingresso è a pagamento e i biglietti sono in vendita online nelle piattaforme di Ticket One e Ticket Italia.
Alessandro Preziosi
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IL MIO CUORE È CON CESARE
Dal Giulio Cesare di William Shakespeare
Adattamento Tommaso Mattei
Musiche originali Giacomo Vezzani
Performing live: Massimo Mercelli Flauto, Maria Cecilia Berioli Violoncello, Giacomo Vezzani Live electronics
Il recital ripercorre la tragica vicenda delle Idi di Marzo raccontata da Shakespeare nel “Giulio Cesare” partendo dal punto di vista dei quattro protagonisti Cesare, Marcantonio, Cassio e Bruto.
Il racconto prende le mosse dalla celebre orazione funebre di Antonio che incastona un dramma in cui i personaggi, cospiratori o fedeli a Cesare, sono totalmente ambigui, né positivi né negativi né luci né ombre sono innanzitutto politici che agiscono in conseguenza o in nome del Potere. Sono anime guidate dall’Ambizione. E l’Ambizione è per natura ambivalente, mai solo buona, mai solo cattiva. Tutti agiscono senza alcuno scrupolo, anche quando sembrano farlo a fin di bene. Il fine giustifica i mezzi e nessuno si tira indietro. Cassio e Bruto hanno agito per il bene della Patria o per segreti rancori?
Marcantonio non è solo l’amico leale di Giulio Cesare, sa usare la parola a proprio vantaggio, utilizzandola per i propri fini. E’ un abile manipolatore che, attraverso la retorica, riesce ad avere l’appoggio del popolo romano, in un momento in cui sembra davvero impossibile. Così fuoriuscendo prepotentemente da quella damnatio memorie cui gli eventi succedutisi alla più famosa congiura della storia lo hanno condannato, ripercorre insieme al pubblico i tragici fatti e le devastanti emozioni di cui è stato protagonista e testimone fino proprio a quell’orazione funebre rimasta nella storia del teatro, che sfruttando il testamento di Cesare in cui nomina propri eredi tutti i cittadini di Roma compie l’impossibile: riconquistare il favore del popolo, che ora si scaglia contro i cospiratori.
La conclusione è talmente vibrante da sembrare paradossale.
Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa.
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