Nuove modalità di fruizione per la Casa Romana di Spoleto progetto innovativo

Il Comune di Spoleto affida all'architetto Michelangelo Bedini la progettazione

Nuove modalità di fruizione per la Casa Romana di Spoleto progetto innovativo

Nuove modalità di fruizione per la Casa Romana di Spoleto progetto innovativo

Nuove modalità – La Casa Romana di Spoleto, sito archeologico di rilevanza storica situato nell’area dell’antico Foro, avrà a breve una nuova modalità di fruizione, grazie all’assegnazione del progetto di prefattibilità tecnico-economica all’architetto Michelangelo Bedini. Questo intervento mira a proteggere uno dei beni culturali più significativi della regione, garantendo al contempo un accesso sicuro ai visitatori.

La decisione del Comune di Spoleto è stata presa in seguito a sollecitazioni provenienti dalla Sovrintendenza, che aveva evidenziato la necessità di tutelare i pavimenti musivi della Casa Romana. Questo è emerso dopo i lavori di restauro, durante i quali sono state riscontrate criticità, come una lacuna vicino all’impluvium, accompagnata da un rigonfiamento che aveva portato al distacco di alcune tessere del mosaico. I mosaici, essendo un elemento fondamentale per la storia e l’identità della città, richiedono misure di protezione adeguate per preservare il loro stato di conservazione.

Il progetto, del valore di € 5.709,60, rappresenta il primo passo verso una strategia più ampia di valorizzazione del sito, facilitata grazie a un contributo di € 20.000,00 da parte della Fondazione Carispo. Questi fondi saranno destinati non solo alla progettazione, ma anche ai lavori successivi che garantiranno una fruizione sicura e rispettosa del patrimonio archeologico.

La pianificazione prevede la redazione di una relazione generale e tecnica, contenente rilievi, accertamenti e studi specialistici. Saranno condotte verifiche preventive sull’interesse archeologico e indagini dirette sul terreno, supportate anche da strumenti digitali. Inoltre, verranno eseguiti rilievi plano-altimetrici e valutazioni sullo stato delle opere esistenti, con documentazione in formato digitale e cartaceo. Questo approccio sistematico garantirà una visione completa dello stato attuale del sito e delle necessità per la sua preservazione.

Danilo Chiodetti, vicesindaco di Spoleto, ha sottolineato l’importanza della conservazione dei beni culturali: “Mantenere i nostri tesori storici è cruciale per la nostra identità e per il nostro futuro. Questi luoghi non sono solo reliquie del passato, ma fonti di conoscenza e appartenenza per le generazioni future. Attraverso interventi di conservazione e misure di sicurezza, possiamo garantire che questi patrimoni continuino a ispirare e a educare”.

La Casa Romana, situata in Via di Visiale n. 9, è una domus risalente all’inizio del I secolo d.C. Scoperta dall’archeologo Giuseppe Sordini tra il 1885 e il 1886, è stata oggetto di scavi fino al 1914, rivelando una struttura che testimonia il benessere economico del suo proprietario. La sua posizione strategica vicino al foro e la ricchezza decorativa suggeriscono che appartenesse a una famiglia di alto rango. Un’importante iscrizione rinvenuta nel pozzo della casa, dedicata all’imperatore Caligola da una certa Polla, ha portato a ipotizzare che la domus fosse di proprietà di Vespasia Polla, madre dell’imperatore Vespasiano, originaria di Norcia.

I mosaici, ben conservati e di grande pregio, sono un esempio eccezionale dell’arte musiva romana, caratterizzati da sfondi neri e tessere bianche che formano figure geometriche e rappresentazioni naturali complesse. Questi elementi artistici non solo arricchiscono il patrimonio culturale di Spoleto, ma offrono anche un’importante finestra sulla vita e le abitudini dell’epoca romana.

L’implementazione di nuove modalità di fruizione della Casa Romana non riguarderà solo la protezione dei mosaici, ma si propone di migliorare l’esperienza del visitatore, rendendo l’accesso al sito più sicuro e sostenibile. Con l’inizio di questo progetto, Spoleto ribadisce il suo impegno nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, perseguendo un equilibrio tra fruizione pubblica e conservazione, affinché le future generazioni possano continuare a scoprire e apprezzare le meraviglie del passato.

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