Intesa Sanpaolo Spinge le PMI negli USA

Webinar per 800 aziende su sfide e opportunità del mercato statunitense

Intesa Sanpaolo Spinge le PMI negli USA

Intesa Sanpaolo Spinge le PMI negli USA

Intesa Sanpaolo – Intesa Sanpaolo intensifica il suo impegno a supporto delle piccole e medie imprese italiane con un’iniziativa focalizzata sull’espansione nel mercato statunitense. L’evento online “USA: Sfide e Opportunità”, rivolto a 800 aziende clienti del gruppo, è stato organizzato dalla Banca dei Territori, sotto la guida di Stefano Barrese, in collaborazione con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking e l’Area di Governo Institutional Affairs and External Communication.

Il webinar ha visto gli interventi di figure di spicco come Stefano Barrese, il Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, Lewis Eisenberg, ex Ambasciatore USA in Italia, e Regina Corradini D’Arienzo, Amministratore Delegato di Simest. Per Intesa Sanpaolo sono intervenuti Gregorio De Felice, Chief Economist, Paolo Melone, Responsabile Sviluppo Estero e Internazionalizzazione, Alberto Mancuso, Executive Director International Network IMI CIB Division, e Nicola Baiocchi Di Silvestri, Country Manager USA & Americas. A conclusione, Badinotti Group, azienda milanese attiva nel settore dell’acquacoltura a livello internazionale, ha condiviso la propria esperienza di successo, sottolineando il supporto ricevuto da Intesa Sanpaolo in una significativa acquisizione negli Stati Uniti.

Questa iniziativa si pone in continuità con la missione in Silicon Valley del settembre 2024, promossa dalla Banca dei Territori per accompagnare 12 startup in un percorso di accelerazione in partnership con INNOVIT. Intesa Sanpaolo prosegue quindi il suo progetto di valorizzazione del Made in Italy all’estero, con l’obiettivo di sostenere le imprese italiane interessate a operare nel mercato statunitense, sia attraverso l’import-export che con investimenti diretti, e di attrarre investimenti stranieri in Italia, grazie alla collaborazione con partner istituzionali e commerciali, tra cui agenzie, banche di sviluppo, ambasciate, consolati, Simest e ICE. Il seminario segue un evento simile, tenutosi a ottobre, dedicato alle PMI che operano con gli Emirati Arabi Uniti, e anticipa ulteriori incontri e missioni previste nel corso dell’anno per favorire la crescita delle PMI in mercati strategici.

Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato l’importanza del ruolo della banca come punto di riferimento per le PMI che mirano a espandersi in mercati dinamici come quello statunitense, grazie a una solida presenza internazionale in circa 40 Paesi e alle sinergie con le divisioni IMI CIB e International Banks. Barrese ha inoltre evidenziato l’impegno della banca nel supportare sia le startup che le realtà più consolidate, convinti che la promozione del saper fare italiano all’estero generi valore per le singole imprese e per l’intero sistema economico nazionale, grazie anche alla rete di partner istituzionali e commerciali e all’attività strategica della filiale del gruppo negli Stati Uniti.

L’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo evidenzia la solidità dei legami economici tra Italia e Stati Uniti. Nel 2023 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha raggiunto un valore record di 92,4 miliardi di euro, con un contributo significativo delle esportazioni, salite a 67,2 miliardi di euro, quasi il triplo rispetto al 2008. Anche le importazioni hanno toccato un nuovo massimo nel 2023, attestandosi a 25,2 miliardi di euro, ma con una crescita meno marcata, portando l’avanzo commerciale italiano a 41,9 miliardi di euro, rispetto agli 11,3 miliardi del 2023.

Grazie all’incremento dell’export italiano, pari a 21,6 miliardi di euro tra il 2019 e il 2023, con una crescita del 47,5%, gli Stati Uniti sono diventati il secondo mercato di sbocco per l’Italia, superando la Francia e posizionandosi dopo la Germania, assorbendo il 10,7% dell’export italiano complessivo, una percentuale superiore al peso degli Stati Uniti per l’Unione Europea (7,8%). Questo mercato è particolarmente rilevante per diversi settori manifatturieri italiani, tra cui cantieristica e aerospazio, farmaceutica, arredamento, meccanica, prodotti e materiali da costruzione, alimentare e bevande e automotive. Tutti i principali settori di specializzazione italiani registrano un avanzo commerciale con gli Stati Uniti.

Nel corso del 2024 le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti hanno continuato a crescere in settori come la farmaceutica, l’alimentare e bevande e l’elettrotecnica. Andamenti positivi si sono registrati anche per meccanica, prodotti e materiali da costruzione, abbigliamento, prodotti in legno, carta, gomma e plastica. Cali significativi si sono invece verificati per l’export di automotive e cantieristica, oltre che per i prodotti petroliferi raffinati. Al netto di queste voci, l’export italiano verso gli Stati Uniti è cresciuto del 5% nei primi dieci mesi del 2024.

Il legame economico tra i due Paesi si manifesta anche nei rapporti societari: in Italia operano circa 2.600 imprese a controllo statunitense, con oltre 350.000 dipendenti, mentre negli Stati Uniti si contano circa 3.200 imprese a controllo italiano, con più di 155.000 addetti. Gli Stati Uniti rappresentano il primo Paese per localizzazione di controllate italiane all’estero.

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