Bori in visita a Spoleto tra cultura e riqualificazione

Bori in visita a Spoleto tra cultura e riqualificazione

Sopralluoghi in siti post-sisma e spazi culturali umbri

Bori in visita a Spoleto – Il vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori, ha effettuato un sopralluogo a Spoleto per verificare lo stato di alcuni interventi su luoghi chiave della rigenerazione urbana e della valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, con particolare attenzione agli spazi recuperati dopo il sisma.

Accompagnato dal sindaco Andrea Sisti, Bori ha avviato la visita dal deposito di Santo Chiodo, struttura d’eccellenza per la salvaguardia dei beni danneggiati dal terremoto, considerato anche un punto focale della strategia regionale di rilancio sociale ed economico tramite la cultura. Il polo, gestito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali in convenzione con la Regione, rappresenta un modello a livello nazionale sia per l’organizzazione interna sia per l’impatto sulle politiche di recupero.

Bori in visita a Spoleto

Il deposito sta vivendo una fase di ampliamento grazie a due operazioni finanziate nell’ambito del Piano Nazionale Complementare al PNRR. La prima riguarda la costruzione di un nuovo capannone dedicato alla conservazione di materiali dell’architettura storica e arredi sacri lignei di grandi dimensioni. L’edificio, previsto in consegna entro il 3 luglio 2025, sarà dotato di spazi funzionali autonomi ma integrati con la struttura esistente. Con un investimento di 6,3 milioni di euro, il progetto è stato pensato secondo criteri rigorosi di sostenibilità ambientale e rispondenza ai più elevati standard antisismici, arrivando alla classe IV.

Il secondo intervento, di natura più strettamente culturale, riguarda il recupero dell’ex Mattatoio civico di Spoleto, edificio ottocentesco di valore storico-architettonico. I lavori, sostenuti da un finanziamento di 5,5 milioni di euro, trasformeranno il sito in uno spazio aperto alla cittadinanza per la condivisione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Anche in questo caso, il rispetto dei criteri ambientali e la sicurezza strutturale sono stati al centro della progettazione.

Nel corso della giornata, il vicepresidente ha proseguito l’itinerario toccando altri luoghi significativi della città, fra cui l’ex Monastero della Stella e Casa Menotti. In quest’ultima sede, accolto da Maria Flora Monini, ha visitato il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi, che raccoglie materiale audiovisivo e fotografico dal 1958 a oggi.

Il Centro rappresenta un punto di riferimento per la memoria storica del Festival, grazie al lavoro di digitalizzazione svolto dalla Fondazione Monini, che ha reso accessibile al pubblico l’intero archivio, precedentemente custodito dal Comune di Spoleto e dalla Fondazione Festival dei Due Mondi. Il progetto, che si inserisce nelle politiche di digitalizzazione del patrimonio promosse anche a livello regionale, punta a valorizzare l’identità culturale umbra attraverso strumenti innovativi.

L’intera visita ha permesso al vicepresidente Bori di verificare di persona lo stato di avanzamento dei progetti già finanziati e in corso, oltre a fare il punto sulle prospettive future di sviluppo, sempre all’interno della cornice della rigenerazione urbana.

Nel corso dell’ultima tappa, che ha incluso un confronto operativo con il sindaco Sisti, sono stati discussi anche i progetti futuri per il recupero di aree strategiche, come quella dell’Anfiteatro romano, del Ponte Sanguinario, di piazza Garibaldi e piazza della Vittoria. L’obiettivo condiviso tra amministrazione comunale e Regione resta quello di proseguire lungo il percorso di riqualificazione attraverso un dialogo continuo e una pianificazione integrata.

Il sopralluogo a Spoleto, città simbolo della cultura grazie alla sua storia e alla centralità del Festival dei Due Mondi, ha così evidenziato il ruolo cruciale della cultura come leva per la rinascita post-sisma e per la rigenerazione urbana. La sinergia tra interventi infrastrutturali e valorizzazione del patrimonio storico-artistico appare sempre più come uno degli assi principali su cui si sviluppa la politica culturale umbra.

Spoleto, in questo contesto, rappresenta un laboratorio concreto di tali politiche, dove tutela, accessibilità e innovazione si intrecciano nella costruzione di un futuro che valorizzi identità e memoria collettiva, restituendo ai cittadini e ai visitatori spazi rinnovati nel segno della bellezza e della creatività.

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