
A Spoleto un Woyzeck oscuro e potente tra maschere e abissi
Mondtag rilegge Woyzeck – Il Berliner Ensemble, colosso del teatro europeo fondato da Bertolt Brecht, torna al Festival dei Due Mondi con una nuova produzione di Woyzeck firmata dal regista tedesco Ersan Mondtag. Lo spettacolo andrà in scena in prima italiana sabato 5 e domenica 6 luglio al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, rispettivamente alle 19 e alle 15.
Nel segno di una tradizione che ha saputo affrontare tematiche sociali complesse, la compagnia berlinese si confronta ora con l’opera incompiuta di Georg Büchner, caposaldo della drammaturgia moderna, nato da un fatto di cronaca realmente accaduto. L’omicidio compiuto da Johann Christian Woyzeck nel 1821 diventa per Büchner il punto di partenza per una riflessione sull’alienazione dell’individuo in una società oppressiva.
Il protagonista è un soldato che sopravvive tagliando i capelli a un ufficiale e vendendo il proprio corpo per esperimenti scientifici. Schiacciato dal bisogno e dal disprezzo altrui, cerca di mantenere la sua famiglia, ma scivola progressivamente in uno stato mentale allucinato, perdendo il contatto con la realtà fino al gesto irreparabile: l’uccisione della compagna Marie.
Mondtag rilegge Woyzeck
Mondtag rilegge la vicenda trasportandola in un’ambientazione fuori dal tempo: un campo isolato nella foresta, dominato da rituali e ideologie maschiliste, dove il personaggio principale viene inghiottito da logiche patriarcali e poteri crudeli. Lo spazio scenico si trasforma così in un microcosmo inquietante, popolato da figure grottesche, simboli di una collettività che annienta ogni tentativo di autodeterminazione.
Il regista, noto per l’integrazione di teatro, arti visive e performance, accentua la dimensione disturbante del testo, senza mai cedere al sensazionalismo. La regia insiste sulla tensione tra la responsabilità personale e le pressioni dell’ambiente, tra colpa e sistema. Il crimine non è giustificato, ma inserito in un contesto che lo rende, tragicamente, comprensibile.
Mondtag rilegge Woyzeck
Woyzeck diventa il paradigma di una condizione esistenziale: l’abisso dell’uomo, evocato dallo stesso Büchner, è lo spazio in cui ogni essere rischia di sprofondare quando viene privato della dignità. Lo sguardo registico non risparmia il pubblico, chiamato a confrontarsi con i meccanismi che portano alla violenza, e con l’incapacità collettiva di analizzare ciò che si tende a condannare in modo immediato.
Con questa messinscena, il Festival dei Due Mondi continua a farsi crocevia di linguaggi e visioni internazionali, accogliendo una produzione che unisce la storica eredità brechtiana del Berliner Ensemble alla radicalità contemporanea di Ersan Mondtag. Un incontro teatrale di grande potenza, dove la parola di Büchner risuona con rinnovata urgenza e inquietudine.
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