
Quasi un milione d’incasso, Veaute lascia: è polemica
Il Festival di Spoleto – Il Festival dei Due Mondi chiude l’edizione 2025 con numeri eccezionali: quasi un milione di euro d’incasso e una programmazione che ha ottenuto consensi unanimi, dal pubblico alla critica. Al termine della rassegna, però, si apre una fase di transizione delicata con l’uscita della direttrice artistica Monique Veaute, sostituita dall’impresario Daniele Cipriani. Una decisione che, secondo l’ormai ex guida del festival, sarebbe maturata per motivi di natura politica.
L’edizione appena conclusa ha saputo superare le attese, nonostante le difficoltà economiche e le limitazioni imposte dal contesto post-pandemico. In cinque anni alla guida della manifestazione, Veaute ha puntato su scelte artistiche audaci, capaci di mantenere alta l’identità internazionale del festival, orientandolo verso temi attuali e una visione culturale incisiva.
L’apertura con Hadrian di Rufus Wainwright ha segnato un momento significativo per il cartellone 2025: un’opera contemporanea che affronta il tema della diversità di genere, attraverso la storia d’amore fra l’imperatore Adriano e Antinoo. A seguire, Woyzeck dei Berliner Ensemble, per la regia di Ernas Mondtrag, ha offerto uno spettacolo potente e drammatico, toccando i temi della violenza e del femminicidio. Opere definite da Veaute stessa come esempi di “politica culturale forte”.
Il Festival di Spoleto
La programmazione ha dovuto adattarsi alle risorse disponibili, rinunciando in parte alla lirica tradizionale, ma trovando soluzioni alternative altrettanto efficaci. L’obiettivo, spiega la direttrice uscente, era mantenere un livello artistico alto, senza scendere a compromessi qualitativi. Una sfida che ha richiesto elasticità e un impegno costante anche al di fuori dei giorni ufficiali della manifestazione.
Sotto la guida di Veaute, la Fondazione Festival dei Due Mondi ha rafforzato la propria struttura, arrivando ad accumulare circa un milione di euro in accantonamenti. Parallelamente è stato avviato un progetto per il recupero del patrimonio storico del festival, che comprende la digitalizzazione dell’intero archivio cartaceo, dal 1958 a oggi, e la riqualificazione di spazi cittadini destinati alle arti performative, come nel caso dell’Auditorium della Stella.
Nel bilancio dell’edizione appena chiusa, non manca la soddisfazione per l’attenzione riscattata da parte del pubblico, tornato a gremire teatri e spazi aperti della città umbra. Tuttavia, il clima positivo è stato scosso dall’annuncio della mancata conferma di Veaute, che ha parlato di una scelta condizionata da logiche politiche. Una lettura condivisa da più osservatori, anche all’interno degli Spoleto Festival Friends, tra cui Anna Fendi, che hanno riconosciuto la complessità della gestione degli ultimi anni.
Il Festival di Spoleto
Il cambio alla guida pone ora interrogativi sul futuro. Daniele Cipriani, subentrante alla direzione, eredita un evento che ha dimostrato solidità, visione e capacità di evoluzione, ma che necessita, secondo Veaute, di una governance “presente tutto l’anno”, non limitata alle due settimane estive. L’ex direttrice ha sottolineato come per gestire un festival con ambizione internazionale servano “persone non comuni”, un’affermazione che suona come un monito nei confronti della nuova amministrazione artistica.
Il Festival dei Due Mondi guarda al futuro forte di un bilancio positivo, ma anche consapevole che la continuità di visione culturale sarà centrale per mantenere il prestigio raggiunto. La sfida per la nuova direzione sarà ora quella di dare seguito a un’eredità impegnativa, sia sul piano creativo che su quello gestionale, e di non disperdere un patrimonio costruito nel tempo, tra sperimentazione artistica e valorizzazione del territorio.
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