
Profondo il legame con Todi, Baschi e il Festival di Spoleto
È morta a 94 anni Adriana Asti, una delle più rappresentative interpreti del panorama teatrale e cinematografico italiano del Novecento. Figura di rilievo nella scena culturale, l’attrice si è spenta nella sua casa umbra, dove aveva scelto di vivere sin dalla fine degli anni Settanta, stabilendosi nella località di Acqualoreto, frazione immersa nel verde del Comune di Baschi.
Asti fu tra le prime a riconoscere il fermento culturale del territorio tuderte, partecipando in modo attivo a quella trasformazione che portò Todi e i suoi dintorni a diventare un polo artistico e intellettuale. Il suo arrivo contribuì all’animazione di un ambiente frequentato da esponenti del mondo delle lettere e dello spettacolo, tra cui Corrado Augias, Enzo Siciliano, Meme Perlini, Antonello Aglioti e, saltuariamente, Bernardo Bertolucci, primo marito dell’attrice.
Anche dopo la loro separazione, il rapporto con Bertolucci rimase vivo e segnato da una stima reciproca, così come il legame con il contesto culturale umbro, rafforzato dalla partecipazione alla Settimana Tudertina. L’iniziativa, organizzata con la direzione di Enzo Siciliano e la spinta dell’assessore Marisa Giontella, vedeva il teatro come fulcro e aveva luogo nei luoghi simbolo di Todi, tra palazzi storici e piazze cittadine. Adriana Asti fu presenza ricorrente e carismatica, portando il suo stile inconfondibile tra il pubblico umbro.
Dopo ogni edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, diretto dal compagno Giorgio Ferrara, Adriana tornava nella sua residenza di campagna, dove organizzava cene e incontri, circondata da amici, artisti, amministratori e intellettuali. Spesso tra gli ospiti vi era anche Daniele Benedetti, sindaco di Spoleto per diversi anni. Una cena nel cuore di Todi, con Asti, Augias e Ferrara, resta nella memoria di molti come simbolo di quella stagione culturale condivisa.
Nel corso della sua lunga carriera, Adriana Asti ha saputo distinguersi per eleganza, profondità e ironia, lasciando un segno sia sul palcoscenico che sul grande schermo. Tuttavia, fu proprio nel suo legame con l’Umbria che molti l’hanno conosciuta nella sua dimensione più intima: una donna di cultura che sceglieva i luoghi con coscienza, abitando le stagioni dell’arte con intensità e discrezione.
La sua scomparsa rappresenta una perdita profonda per la cultura italiana, in particolare per la comunità umbra che l’aveva accolta e valorizzata. Il Comune di Spoleto ha espresso cordoglio per la morte della grande interprete, sottolineando il ruolo centrale che Asti ha avuto nella storia del Festival dei Due Mondi, dove fu protagonista fin dalla prima edizione e in molte delle produzioni dirette da Ferrara, alla guida della rassegna dal 2008 al 2020.
Con Adriana Asti scompare una voce unica, un volto amato del teatro italiano, che ha saputo abitare con naturalezza tanto i palcoscenici quanto i silenzi della sua terra d’adozione.
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