
Spoleto sottoscrive la “Carta delle Città della Bellezza”
Organizzare forme di coordinamento per aiutare a valorizzare le esperienze virtuose e innovative e per dare maggiore impatto alle proposte che i Comuni devono sviluppare, in forma associata, rivolte all’Unione europea, al Governo, alle Regioni e alle comunità culturali e produttive.
Questo in sintesi l’impegno contenuto nel Protocollo di intesa “Carta delle Città della Bellezza”, firmato nella giornata di ieri, giovedì 13 luglio, nella corte di Castel del Monte in occasione della seconda edizione degli Stati Generali della Bellezza 2023, organizzati dalle Autonomie Locali Italiane (ALI), che si stanno svolgendo ad Andria.
Un’occasione di confronto e di scambio di buone pratiche tra sindaci e assessori alla Cultura, ma anche un momento utile ad individuare le criticità del sistema di accoglienza turistica, che guarda anche ad un potenziamento dei servizi e delle infrastrutture. Duecento gli amministratori che si sono dati appuntamento nella Villa Comunale “Giuseppe Marano” di Andria per confrontarsi sulle politiche di promozione culturale e turistica.
Tra i comuni firmatari anche il Comune di Spoleto, rappresentato dall’assessore alla valorizzazione delle culture, Danilo Chiodetti, che è intervenuto nel corso del panel Capitali di Bellezza. Città, cultura, comunità:”La nostra città si riconosce pienamente in tutti i punti programmatici della Carta, in tutti i valori e i principi in essa contenuti, negli impegni che essa comporta. Cultura e bellezza sono infatti le direttrici privilegiate del progetto politico che il Comune di Spoleto ha intrapreso ormai da anni, rappresentano la struttura portante intorno a cui ha preso forma il disegno di una Spoleto che vuol sempre più vivere di cultura trasmettendo bellezza”.
Nella “Carta delle Città della Bellezza” gli oltre 80 comuni firmatari, tra cui Agrigento, Andria, Aosta, Assisi, Bari, Bergamo, Bologna, Gubbio, Lecce, San Gimignano, Pesaro, chiedono non solo il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, ma riconoscono la funzione trasformativa della cultura nello sviluppo sostenibile, motore e facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, considerata determinante per affrontare le sfide economiche, sociali ed ecologiche a tutti i livelli della società, a partire dalle comunità locali.
“Nella nostra città è ancora possibile fare cultura in tanti modi, proponendo maratone di letture condivise, organizzando concerti in aree archeologiche appena recuperate, proiettando rassegne di film in chiese romaniche sconsacrate, realizzando inediti palcoscenici nei borghi e in aree ambientali di pregio, animando i suoi musei, le sue biblioteche, i suoi teatri – ha aggiunto l’assessore Chiodetti – Tutto questo richiede certamente un grande sforzo, ma siamo ben disposti a sostenerlo perché abbiamo la convinzione che produrre ed esperire cultura serva a rafforzare il culto della bellezza come riposta efficace all’incertezza, all’oscurantismo, alle divisioni e alla grettezza, uno splendido veicolo di comprensione, esplorazione, tolleranza, rispetto ed elevazione”.
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