Aggressione con pentola d’acqua bollente nel carcere di Spoleto, ustionato poliziotto, medicato in ospedale

Aggressione con pentola d’acqua bollente nel carcere di Spoleto,
ustionato poliziotto, medicato in ospedale

Un nuovo episodio di violenza ha scosso il carcere di Spoleto. Pochi giorni dopo un grave accoltellamento a un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, questa mattina un detenuto di origini tunisine ha attaccato un Sovrintendente lanciandogli una pentola di acqua bollente. L’aggressione ha causato ustioni di primo grado al volto del poliziotto, che è stato prontamente portato all’ospedale di Spoleto. La prognosi iniziale indica che le ferite saranno guaribili in sette giorni. La notizia è stata riportata dal segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Fabrizio Bonino.

L’aggressione è avvenuta durante un tentativo di colloquio con il detenuto, mentre il Sovrintendente stava cercando di calmare la situazione dopo che il detenuto aveva danneggiato diverse suppellettili nella sua cella. Il detenuto sembra aver premeditato l’azione, riscaldando una pentola d’acqua bollente e nascondendola dietro la porta della cella. L’aggressione è stata fulminea, colpendo il Sovrintendente al volto.

Fabrizio Bonino, del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha sottolineato l’incredulità e l’assurdità dell’episodio. Il SAPPE, oltre a esprimere i migliori auguri di pronta guarigione al poliziotto ferito, ha chiesto con forza ai vertici dell’amministrazione penitenziaria e ai politici dell’Umbria di intervenire presso il Dipartimento.

Nel carcere di Spoleto si è registrata una grande concentrazione di detenuti trasferiti per motivi di ordine e sicurezza, ma contemporaneamente si è verificato un drastico calo di personale di Polizia Penitenziaria. Questo ha creato una situazione di insicurezza che rappresenta un pericolo non solo per il personale carcerario, ma anche per la società civile esterna. Il SAPPE ha sollecitato un incontro con il prefetto e i vertici dell’amministrazione penitenziaria per discutere delle criticità attuali e delle misure necessarie per prevenire ulteriori episodi simili.

Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, ha espresso solidarietà al Sovrintendente ferito e ha denunciato la necessità di interventi urgenti e strutturali per ripristinare la legalità nel sistema penitenziario. Il SAPPE critica l’Amministrazione Penitenziaria per la mancanza di provvedimenti contro coloro che commettono atti di violenza, creando un effetto emulazione tra i detenuti violenti. Aggressioni, ferimenti e tentativi di suicidio sono purtroppo all’ordine del giorno e non vengono adeguatamente affrontati dall’amministrazione penitenziaria. Capece ha denunciato le ipocrisie e l’indifferenza dei vertici amministrativi di fronte a queste gravi situazioni.

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