
Controcorrenteumbria, le cementerie di Spoleto verso la chiusura?
Quando ITALCEMENTI ha rilevato lo stabilimento di Sant’Angelo in Mercole, furono assunti precisi impegni sulla continuità aziendale, sui progetti produttivi, sui livelli occupazionali. Ora, a meno che non si dimostrino reali le manifestazioni di interesse di altre società del settore, i forni sono stati spenti e si annuncia la dismissione dell’attività. E’ questa la “libera economia di mercato”? L’economicità dei poli produttivi? Non è uno stabilimento passivo, esce un prodotto di qualità, le maestranze sono qualificate. Il destino di decine e decine di famiglie – quelle di impiegati e operai laboriosi e tradizionalmente fedeli all’impresa – non conta niente? Niente la sopravvivenza dei trasportatori, che hanno fatto sacrifici e debiti per fornire servizi adeguati nel vasto indotto? La città di Spoleto, di fronte a questo nuovo colpo, è giustamente mobilitata. Si attende che, senza un’ora di ritardo, facciano altrettanto il Governo, i parlamentari e la Giunta regionale.
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