
Pozzo a San Martino in Trignano: nessuna anomalia dall’analisi chimica delle acque
Saranno fatti ulteriori monitoraggi per avere un quadro preciso
Arpa Umbria ha effettuato le analisi chimiche delle acque prelevate in un pozzo sito a San Martino in Trignano a Spoleto, in seguito alla segnalazione relativa alla temperatura anomala dell’acqua pervenuta nella giornata di domenica 6 dicembre. I risultati delle analisi, volte a verificare anche la presenza di metalli, non hanno riscontrato alcuna anomalia.
Un monitoraggio più esteso per avere un quadro preciso dell’area effettivamente coinvolta. È stato questo in estrema sintesi l’elemento di maggiore interesse scaturito dall’incontro svoltosi questa mattina nella sede della Protezione Civile del Comune di Spoleto. Il tavolo, convocato nei giorni scorsi per fare il punto della situazione relativamente all’acqua calda rinvenuta nel pozzo di una abitazione nella zona di San Martino in Trignano, ha reso possibile un primo confronto tra tutti i soggetti interessati che, a diverso titolo, stanno effettuando i monitoraggi ed i controlli necessari.
Dalla discussione di questa mattina, anche sulla base degli elementi forniti dalla dott.ssa Fedora Quattrocchi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dal Prof. Carlo Cardellini del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia e dal dott. Luca Peruzzi dell’ARPA Umbria, è emersa quindi la necessità di definire un monitoraggio più esteso, sia intermini temporali che areali, proprio per poter avere un quadro preciso dell’area coinvolta dal fenomeno. Il coordinamento e l’individuazione dei soggetti incaricati di eseguire le attività di monitoraggio spetterà al Comune di Spoleto che, attraverso la Protezione Civile, svolgerà anche compiti più strettamente operativi informando preventivamente, sia in occasione dei nuovi prelievi, sia attraverso altre azioni volte alla sensibilizzazione e alla conoscenza del territorio, la popolazione interessata.
Nel corso della riunione l’ARPA ha comunicato i risultati delle analisi effettuate sui prelievi del 7 dicembre scorso. Dai primi dati a disposizione (quelli definitivi saranno disponibili nei prossimi giorni) non risultano esserci elementi inquinanti alla base dell’aumento di temperatura dell’acqua, con i valori relativi alla concentrazione di metalli, PH e conducibilità elettrica nella norma.
I prelievi effettuati hanno fatto registrare una temperatura di circa 35°, dato confermato questa mattina dai nuovi controlli effettuati nell’unico pozzo in cui si sono riscontrati valori più elevati.
All’incontro hanno partecipato il Sindaco Fabrizio Cardarelli, il dirigente e la responsabile della Protezione Civile del Comune di Spoleto Giuliano Maria Mastroforti e Stefania Fabiani, il geologo dell’ufficio ambiente Riccardo Cardinali, la dott.ssa Fedora Quattrocchi dell’INGV, Fabrizio Baglioni del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Perugia, il Prof. Carlo Cardellini e Giulio Beddini del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, Luca Peruzzi, Nicola Morgantini e Marcello Magrini dell’ARPA Umbria, Sandro Costantini e Francesco Ponziani, rispettivamente Responsabile e geologo del Servizio di Protezione Civile della Regione Umbria, Andrea Motti del Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria, il dott. Marco Facincani responsabile del servizio Igiene e Sanità Pubblica Foligno, Spoleto, Valnerina della ASL 2, Alessandra Ronconi Protezione Civile/ANCI Umbria, Loredana Farneti e Stefano Di Marco del Comando Provinciale di Perugia del Corpo Forestale e Romano Menechini della Valle Umbra Servizi (VUS) Spa.
Trignano
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