
Più opportunità per detenuti e istituti più vivibili
PERUGIA – Un’attenzione concreta e umana al mondo carcerario, per trasformare la pena in una vera occasione di riscatto. È questo il messaggio lanciato dall’assessore regionale al welfare Fabio Barcaioli, che nella giornata di mercoledì 4 settembre ha fatto visita alla Casa di Reclusione di Spoleto, accompagnato dalla direttrice dell’istituto, Bernardina Di Mario, come riportato dall’AUN – Agenzia Umbria Notizie – Regione dell’Umbria.
La visita ha rappresentato non solo un gesto istituzionale, ma anche il primo passo di un percorso più ampio di conoscenza e ascolto, che porterà l’assessore a visitare, nelle prossime settimane, le altre strutture penitenziarie umbre di Perugia, Orvieto e Terni. L’obiettivo è quello di costruire un quadro aggiornato e realistico sulla situazione delle carceri in Umbria, partendo dal confronto diretto con chi vive e lavora negli istituti.
“Il lavoro degli operatori penitenziari è spesso silenzioso, ma fondamentale per il buon funzionamento delle carceri – ha dichiarato Barcaioli – e la visita di oggi è servita anche per rendere merito a questo impegno. Ho trovato un istituto attento, ben gestito, con spazi che favoriscono percorsi di crescita personale per i detenuti.”
La direttrice Di Mario ha illustrato le attività attualmente in corso nella struttura, tra cui la falegnameria, la biblioteca e le aule scolastiche, già pronte per accogliere il nuovo anno formativo del Liceo Artistico e dell’Istituto Alberghiero interni al carcere. Ma ha anche lanciato un appello chiaro: aumentare le opportunità di formazione e lavoro per i detenuti.
Un appello raccolto immediatamente dall’assessore: “Sosterremo l’attivazione di nuovi corsi che offrano reali possibilità di reinserimento. La formazione professionale deve essere un pilastro del percorso rieducativo”.
I dati recenti dell’Osservatorio di Antigone e del Ministero della Giustizia evidenziano una criticità strutturale: nel 2024 solo il 28,4% dei detenuti italiani è impiegato in attività lavorative, in calo rispetto al 32,6% del 2023. Il problema riguarda sia la scarsità di opportunità, sia la disomogeneità territoriale nell’offerta formativa e occupazionale.
“La realtà umbra non è esente da queste difficoltà – ha commentato Barcaioli – ma siamo determinati a costruire un modello che, partendo dalle eccellenze già presenti, sia capace di offrire pari dignità, sicurezza e opportunità”.
Non solo formazione: tra i temi affrontati durante l’incontro anche quelli legati alle criticità strutturali degli edifici, alla necessità di migliorare la qualità della vita interna, e al potenziamento del dialogo tra istituzioni e sistema penitenziario.
“Conoscere da vicino i nostri istituti è fondamentale per capire dove e come intervenire. Lo faremo con realismo, responsabilità e in collaborazione con chi lavora ogni giorno sul campo. Il carcere non deve essere un mondo a parte, ma una parte del mondo che abbiamo il dovere di rendere più giusto” – ha concluso l’assessore.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia strategia della Regione Umbria volta a rafforzare il sistema del welfare, con particolare attenzione alle situazioni di maggiore fragilità e ai percorsi di reinserimento sociale.
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