Femminicidio a Spoleto[Foto Gallery]: la moglie Laura Papadia voleva figlio, lui no

Femminicidio a Spoleto, la polizia di Stato ferma il marito

Polizia indaga su omicidio legato a dissapori familiari

Femminicidio a Spoleto – Una donna di 37 anni è stata trovata senza vita nella sua abitazione in via Porta Fuga, nel centro storico di Spoleto. Il marito, 47 anni, è stato fermato dopo essere stato individuato nei pressi del Ponte delle Torri, dove minacciava di togliersi la vita. Durante il fermo, avrebbe dichiarato di essere responsabile della morte della moglie.

Le forze dell’ordine, intervenute nell’appartamento situato al quarto piano della Rocca dei Perugini, hanno trovato il corpo della vittima, Laura Papadia. Sul posto sono arrivati la Squadra Mobile di Perugia e il medico legale Eleonora Mezzetti per effettuare i rilievi. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Spoleto, con il pubblico ministero Alessandro Tana.

Le prime informazioni suggeriscono che la causa della morte possa essere stato un soffocamento, ma solo gli accertamenti medico-legali potranno confermare la dinamica esatta. La vittima, originaria di Palermo, lavorava come vicedirettrice di un supermercato situato a circa 500 metri dall’abitazione.

Dopo l’interrogatorio, la Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento di fermo per l’indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Spoleto. L’uomo si sarebbe mostrato collaborativo durante l’audizione. Alla luce degli elementi raccolti, il Procuratore della Repubblica ha convalidato il fermo e delegato la polizia per l’esecuzione del provvedimento.

L’indagato è stato trasferito nel carcere di Spoleto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Resta presunto innocente fino a sentenza definitiva. Le autorità invitano eventuali testimoni a fornire informazioni utili per chiarire le circostanze dell’accaduto.

Secondo gli investigatori, il movente dell’omicidio potrebbe essere legato a contrasti nella coppia riguardo alla possibilità di avere figli. La vittima desiderava una gravidanza, mentre il marito, già padre di due figli avuti da precedenti relazioni, non condivideva questa volontà. L’uomo avrebbe ammesso il delitto durante la confessione davanti al Procuratore Claudio Cicchella.

In serata, le forze dell’ordine hanno formalizzato l’accusa di omicidio volontario nei confronti del fermato, convalidandone la custodia cautelare. La comunità locale segue con attenzione gli sviluppi delle indagini, mentre l’azienda per cui lavorava la vittima ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia, mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda.

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