Villa Redenta. Sopralluogo congiunto Provincia di Perugia e Comune di Spoleto per valorizzare questo pregiato bene.

Villa Redenta. Sopralluogo Provincia di Perugia e Comune

Villa Redenta. Sopralluogo congiunto Provincia di Perugia e Comune di Spoleto per valorizzare questo pregiato bene.

Proietti e Sisti, “istituito un tavolo di lavoro permanente per creare si-nergie tra le amministrazioni pubbliche coinvolte”

Un “Progetto di Valorizzazione di Villa Redenta” è questo l’impegno che Provincia di Perugia, proprietaria della storica villa cinquecentesca e Comune di Spoleto si sono presi questa mattina (martedì) al termine del sopralluogo congiunto delle due amministrazioni, promosso dallo stesso Sindaco di Spoleto Andrea Sisti e dalla Presidente della Provincia Stefania Proietti, che hanno istituito un tavolo di lavoro per-manente per creare le opportune sinergie tra le amministrazioni pubbliche coinvolte. Obiettivo prioritario del progetto è rendere fruibile attraverso un’offerta innovativa di servizi una realtà storico-archittetonica densa di significati, nella suggestiva cornice ambientale in cui è immersa.

“Villa Redenta è una meraviglia che dobbiamo restituire alla cittadinanza e ai tanti turisti e visitatori – sono state le parole di Proietti -. Un parco e un patrimonio tanto cari alla città di Spo-leto. La nostra presenza questa mattina vuole dare un nuovo impulso a questa bellezza, un bene che merita di essere valorizzato e vissuto. Alcune idee sono già in cantiere già per questa primavera”. Il sindaco Sisti ha ringraziato la presidente Proietti “perché ha voluto essere qui oggi a testimoniare un fatto: che questa villa di proprietà della Provincia di Perugia ha una sto-ria molto importante per la città.

Un luogo che negli ultimi anni, grazie ai lavori di manutenzione ad opera della Provincia, è stato recuperato. C’è una villa splendida che va riaperta con dei luoghi all’interno del parco che vanno visitati perché questo è un bene inserito in una rete europea di giardini storici e delle ville monumentali. All’esterno va migliorato l’accesso – ha concluso Sisti – di competenza del Comune, ma collaborando insieme otterremo un buon risultato”.

Oltre alla presidente di Provincia e sindaco di Spoleto, erano presenti la consigliera provinciale con delega al patrimonio Letizia Michelini, il vice sindaco di Spoleto, Stefano Lisci e l’assessore al turismo Giovanni Angelini Paroli, la dirigente scolastica dell’istituto alberghiero di Spoleto “Giancarlo de Paolis”, Roberta Galassi oltre a dirigenti e tecnici provinciali e comunali. La villa e il suo giardino: Villa Redenta è stata realizzata sui resti di un insediamento di epoca romana, nel XVI secolo su committenza della nobile famiglia spoletina dei Martorelli. L’edificio, caratterizzato da un corpo

di fabbrica affiancato da due torri angolari, subì alcune modifiche nel ’700, quando passò alla famiglia Locatelli, che volle renderla degna del soggiorno dei pontefici Pio VI e Pio VII. Nel 1823, i beni della famiglia passarono a Francesco Marignoli, e subito dopo, al Papa spoletino Leone XII. Solo nel 1885 la villa venne di nuovo acquistata dai Marignoli e denominata perciò Redenta. Attualmente la villa è di proprietà della Provincia di Perugia, con la fattoria adibita ad ostello e le scuderie a sala multifunzionale. Intorno all’edificio principale, sorgono altri edifici, tra i quali una cappella, la cafè house, in stile Rococò, la foresteria e le scuderie.

L’intero complesso affaccia sul un giardino all’italiana che ospita oltre 900 specie vegetali tra le quali un secolare cedro del Libano alto 19 metri di oltre 400 anni e il “cedro dell’Himalaya”. Il Parco si presenta come un giardino formale disegnato sui principi di assialità e simmetria. All’asse della villa corrispondono sia la grande vasca con l’obelisco centrale sia, più in fondo, il tempietto neoclassico. Accanto al tempietto si apre il parco di lecci, dove si trova la fontana rupestre, il laghetto, la meridiana, la ghiacciaia, un vascone ovale e pavimentazione romana in cotto. Nel corso dell’anno verrà finanziato la somma necessaria per il restauro del tempietto e possi-bilmente per il recupero della meridiana all’interno del bosco.

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