
La grande attrice si è spenta a Roma, il Festival la celebra
Il mondo del teatro e del cinema italiano piange Adriana Asti, scomparsa oggi a Roma. Il Festival dei Due Mondi, con il presidente Andrea Sisti, la direttrice Monique Veaute e tutto lo staff, rende omaggio alla sua figura, ricordandola come una delle interpreti più emblematiche della scena culturale nazionale. La sua presenza ha segnato profondamente la storia del Festival, dove ha lasciato un’impronta indelebile.
La carriera di Asti, durata oltre sessant’anni, è stata costellata da collaborazioni con registi di fama mondiale come Visconti, Strehler, Pasolini, Bertolucci, Buñuel, Ronconi, Giordana, Wilson e Jacquot. La sua versatilità l’ha resa un’artista capace di spaziare tra generi e linguaggi, mantenendo sempre una voce libera e anticonformista.
Il legame con Spoleto risale al 1958, anno della prima edizione del Festival, dove fu immortalata accanto a Visconti. Da allora, ha partecipato a numerosi spettacoli, contribuendo alla definizione dell’identità artistica della manifestazione, soprattutto durante la direzione di Giorgio Ferrara, suo compagno di vita e di visione teatrale.
Tra le sue performance più significative al Festival si ricordano: “Giorni felici” (2009), “Milano che non c’è più” (2011), “La voce umana / Il bell’indifferente” (2013), “Danza macabra” (2014), “Il mare è blu” (2015), “Memorie di Adriana” (2017), “Donna Fabia” (2018) e “La Ballata della Zerlina” (2019). In particolare, “Memorie di Adriana” fu una prima nazionale in cui l’attrice si raccontava con ironia e profondità, trasformando il palcoscenico in uno spazio di confessione.
Il Teatro Caio Melisso Carla Fendi, restaurato nel 2010, è stato la cornice delle sue ultime apparizioni a Spoleto, luogo scelto per le sue interpretazioni più intense. La sua attività teatrale ha attraversato autori classici e contemporanei, da Shaw a Goldoni, da testi autobiografici come “Alcool” fino a recitare in francese in “Ferdinando”.
Nel cinema, Asti ha lasciato un segno indelebile: da “Accattone” di Pasolini a “Prima della rivoluzione” di Bertolucci, da “Il fantasma della libertà” di Buñuel a “La meglio gioventù” di Giordana. Ha anche lavorato con De Sica e Ferrara, interpretando ruoli memorabili e anticonvenzionali.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti: David speciale, tre Nastri d’Argento, Nastro speciale, Premio SIAE, Premio Duse, Ciak d’Oro. Roma è stata il suo palcoscenico naturale, ma Spoleto ha rappresentato per lei un luogo di libertà espressiva.
Nel 2015 si è raccontata nel documentario “A.A. – Professione attrice”, girato tra Roma e Parigi. Nel 2023 ha partecipato al programma “Le Ragazze” su Rai3, offrendo una testimonianza lucida e ironica della sua vita e del suo percorso artistico.
Con la scomparsa di Adriana Asti, il Novecento culturale italiano perde una delle sue voci più autentiche. Il Festival dei Due Mondi la saluta con gratitudine e commozione, celebrando la sua arte e la sua eleganza senza tempo.
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