
Regione Umbria al Festival Dei Due Mondi porta innovazione e sperimentazione. La Regione Umbria entra a pieno titolo nel grande scenario del Festival dei Due Mondi per presentare un suo progetto di comunicazione strutturato da mettere a disposizione delle imprese e per promuovere un’economia del futuro con radici che affondano nella qualità e nell’esperienza umbra: dopo il successo riportato al Fuorisalone di Milano, nel pomeriggio di oggi l’installazione denominata Scorched or Blackened frutto di un progetto realizzato dalla Regione Umbria in collaborazione con ABA, l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, è stata aperta al pubblico all’interno della Chiesa Santa Maria della Manna D’Oro in Piazza Duomo a Spoleto, dove sarà visibile per tutta la durata del Festival.
All’ apertura ufficiale dell’installazione itinerante – che si compone in una teca ricoperta nella parte posteriore dalle lettere che compongono il carattere Monk, ideato in occasione di Expo 2015, con al suo interno quattro creazioni che riassumono l’artigianato umbro e le principali materie di lavorazione come vetro, carta, legno e ceramica – erano presenti la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il direttore del Festival dei Due Mondi, Giorgio Ferrara, il rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi, il presidente dell’Associazione Industriali dell’Umbria, Ernesto Cesaretti, il direttore di Aba Perugia, Paolo Belardi e l’assessore del Comune di Perugia, Cristina Casaioli.
La presidente Marini, dopo aver ringraziato il direttore Ferrara per lo spazio riservato alla Regione Umbria all’interno del prestigioso scenario del Festival dei Due Mondi che richiama da sempre a Spoleto grandi personalità di livello internazionale del mondo della cultura e dell’arte, ha spiegato che “il progetto realizzato dalla Regione in collaborazione con ABA si inserisce in un’azione di branding territoriale per valorizzarne le risorse e favorire così l’attività di comunicazione e marketing delle imprese. L’obiettivo – ha affermato la presidente – è quello di promuovere non solo le qualità del territorio, ma anche la creatività, il saper fare artigiano degli umbri che spazia tra tradizione e innovazione che sono proprio i tratti distintivi della nostra terra dove l’arte, nelle sue molteplici declinazioni, è fonte di ispirazione per la vita e le produzioni economiche contemporanee. In questo contesto – ha detto – il design diviene quindi non solo una manifestazione del progettare, ma anche strumento di sperimentazione al servizio delle aziende”.
Al centro del progetto c’è un carattere tipografico: ovvero Monk, il font prodotto dalla Accademia di Belle Arti di Perugia, su commissione della Regione Umbria, per Expo2015. E proprio questo carattere tipografico, riproposto nell’installazione Scorched or Blackened, si trasforma in una sorta di monolite che evoca aspetti forse insoliti, ma certo tra i più emozionali dell’Umbria che vanno dalla foresta fossile di Dunarobba alla Porziuncola di Assisi, fino al “Grande Nero” di Alberto Burri.
“Con questo progetto – ha spiegato – abbiamo voluto recuperare le radici antiche frutto del lavoro degli eruditi monaci benedettini e francescani, intrecciandole con il ‘saper fare’, inteso come la laboriosità dei diversi territori umbri che ha prodotto e continuerà a produrre grandi innovazioni. Due concetti questi, che hanno trovato una sintesi proprio in questo allestimento scelto dalla Regione Umbria che rappresenta una fusione simbolica tra il ‘vecchio’, inteso come passato e non come qualcosa di superato da abbandonare, e il nuovo, frutto della creatività, che nella realtà dell’Umbria trova conferma in molte realtà produttive”.
“L’installazione a Spoleto in particolare nel periodo del Festival e in un luogo sacro, com’è appunto la Chiesa di Santa Maria della Manna D’Oro per la Regione Umbria rappresenta un’ottima occasione anche per far conoscere al mondo le opportunità che l’Umbria – con il suo paesaggio, la ricchezza d’arte, la qualità della vita, la sua operosità – può offrire a tutti coloro che apprezzano il bello”.
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