
Spoleto, convegno sulle attività estrattive
A Palazzo Mauri geologi, ingegneri e agronomi per fare il punto sui lavori di coltivazione e recupero ambientale delle cave
Primo appuntamento organizzato dal Comune di Spoleto e dall’Ordine dei Geologi della Regione Umbria grazie all’accordo biennale di convenzione e cooperazione per la formazione e l’aggiornamento professionale continuo siglato nel gennaio scorso.
Il convegno, che di fatto segna l’inizio di una serie di iniziative in programma nei prossimi mesi a partire da maggio, si è svolto nella Sala Conferenze di Palazzo Mauri sul tema “Le attività estrattive dal passato al presente della L.R. 2/2000”.
Molti i geologi, gli ingegneri e gli agronomi presenti, in totale circa un centinaio, tutti professionisti di primo piano nella progettazione e direzione dei lavori di coltivazione e recupero ambientale delle cave.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come nonostante la crisi, che negli ultimi sei anni ha fatto registrare nel settore estrattivo un calo di produzione a livello nazionale di circa il 50%, il continuo lavoro degli Enti coinvolti e delle aziende abbia permesso di limitarne le conseguenze.
In particolare è emerso chiaramente come le aziende del Comune di Spoleto, con oltre 400 persone tra lavoratori diretti e indotto, abbiano comunque mantenuto i livelli occupazionali e gli standard dei recuperi ambientali previsti nei progetti autorizzati, un successo dovuto non solo all’ottimo impianto della Legge Regionale, ma anche al notevole lavoro effettuato negli anni dai soggetti pubblici e privati coinvolti.
“I relatori hanno realizzato interventi di grande spessore tecnico – è stato il commento dell’assessore Vincenza Campagnani che ha aperto il convegno portando i saluti dell’amministrazione comunale – tanto che, alla luce del forte interesse e dell’alta partecipazione fatta registrare da questo primo incontro, stiamo ragionando sulla possibilità di organizzare a Spoleto un convegno nazionale della durata di almeno 2 giorni”.
Tra gli aspetti evidenziati anche la necessità di uniformare i controlli nelle province di Perugia e di Terni dove sono attualmente 88 le cave autorizzate. “Oggi queste funzioni, dopo essere passate dai Comuni alle Province, fanno capo alla Regione – ha spiegato il Dirigente Servizio Energia, qualità dell’ambiente, rifiuti, attività estrattive della Regione Umbria Andrea Monsignori – Si tratta di un buon sistema dei controlli che pensiamo di migliorare ulteriormente, anche sul fronte del riambientamento delle cave, elaborando un Piano Regionale che porti ad una vera e propria uniformazione”.
Entusiasta anche il Presidente dell’Ordine dei Geologi Filippo Guidobaldi:”È stata una grande soddisfazione poter organizzare insieme al Comune di Spoleto un convegno su un tema così complesso e delicato.
Il risultato è stato ottimo, grazie anche alla qualità degli interventi dei relatori che si sono succeduti nel corso dei lavori: dai rappresentanti della Regione Umbria Andrea Monsignori e Michele Cenci, al Presidente Nazionale degli agronomi Andrea Sisti, al Comune di Spoleto con Giuliano Maria Mastroforti e Riccardo Cardinali, fino ai progettisti e direttori dei lavori delle cave del territorio Elisabetta Cotozzolo, Antonella Badolato, Nevio Crose e Andrea Proietti”.
Il prossimo appuntamento, organizzato sempre dal Comune di Spoleto e dall’Ordine dei Geologi della Regione Umbria, è in programma il prossimo 29 maggio in occasione della Giornata Nazionale delle Miniere.
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