A Spoleto torna “Conserva”, tra gusto e cultura

A Spoleto torna “Conserva”, tra gusto e cultura
Foto dal sitoweb: Salone Conserva

Il salone che unisce gusto e patrimonio culturale

SPOLETO – La città di Spoleto si prepara ad accogliere la seconda edizione di “Conserva”, il salone dedicato all’arte della conservazione alimentare e dei beni culturali, in programma dall’11 al 13 ottobre prossimi. Un evento, come riporta il comunicato di Davide Fabrizi – Comune di Spoleto -che intreccia con sensibilità e profondità il valore delle radici con lo slancio dell’innovazione, unendo in un solo percorso tematico la tutela del cibo e quella del patrimonio culturale.

La conferenza stampa di presentazione della manifestazione si svolgerà mercoledì 8 ottobre alle ore 11.00 presso l’Hotel Brufani (Piazza Italia, 11 – Perugia). Inizialmente prevista per il 3 ottobre, era stata rinviata a causa dello sciopero generale. A incontrare i giornalisti saranno l’assessore al turismo Giovanni Maria Angelini Paroli, il direttore del GAL Valle Umbra e Sibillini David Fongoli, e Anna Setteposte di Anna7Poste Eventi&Comunicazione Srl, ideatrice e organizzatrice del progetto, che gode del patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto.

A Spoleto torna “Conserva”, tra gusto e cultura

Nel cuore dell’Umbria, tra paesaggi carichi di storia e sapori autentici, “Conserva” si fa spazio come luogo di confronto, scoperta e memoria. La tre giorni sarà animata da approfondimenti tematici, degustazioni, esposizioni, incontri con aziende selezionate, oltre a visite guidate e mostre che offriranno uno sguardo nuovo su antiche pratiche e moderne tecnologie.

L’iniziativa, realizzata con il sostegno del Gal Valle Umbra e Sibillini – AS 2.1 nell’ambito del CSR per l’Umbria 2023–2027 (intervento SRG 06), intende promuovere non solo la conservazione delle risorse, ma anche la valorizzazione del territorio attraverso la cultura e l’enogastronomia.

“Conserva” si propone quindi come un ponte tra passato e futuro, tra la sapienza delle tecniche tramandate e la creatività delle nuove generazioni, raccontando l’arte di custodire ciò che conta: sapori, storie e bellezza. Un’occasione per immergersi in una narrazione collettiva, dove il cibo diventa patrimonio e il patrimonio si fa esperienza viva, concreta, condivisa.

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