Riapre ai professionisti esterni deposito Santo Chiodo

Riapre ai professionisti esterni deposito Santo Chiodo

Riapre ai professionisti esterni deposito Santo Chiodo

Il deposito di Santo Chiodo di Spoleto, l’ “ospedale” dell’arte ferita dal sisma del 2016, dopo i mesi di lockdown per coronavirus riapre ai professionisti esterni. A comunicarlo è la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria. La struttura, viene ricordato dalla Soprintendenza, è comunque sempre rimasta operativa in fase di emergenza pandemica con presenza minimale di addetti ai controlli di sicurezza di opere e impianti.

Possono proseguire da adesso tutte le attività di messa in sicurezza sulle opere d’arte conservate all’interno del deposito. Sono, infatti, all’opera squadre di 4 restauratori che si alternano ogni 4 mesi sotto la supervisione dei tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure e della Soprintendenza umbra, così come pure si potranno portare a compimento le ultime fasi del restauro della grande pale d’altare, capolavoro di Jacopo Siculo, proveniente da Norcia, che a lavoro ultimato sarà una protagonista delle celebrazioni raffaellesche.

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