A Palazzo Collicola le esposizioni Re-Echo e Costellazione Privata
Uno dei pittori inglesi mid-career più interessanti della sua generazione, Mark Francis per la prima volta vede i suoi dipinti esposti in una mostra personale in un museo pubblico in Italia.
Fonte Ufficio Stampa
Comune di Spoleto
Affermatosi internazionalmente alla fine degli anni Novanta tra gli Young British Artists nella mostra epocale della collezione Saatchi Sensation presso la Royal Academy di Londra nel 1997, nella mostra Re-Echo (il cui significato allude all’effetto fisico del risuonare) presenta 15 dipinti realizzati tra 2021 e 2022, caratterizzati da frequenze, lunghezza d’onda e ampiezze verticali tipiche di onde di energia, come questi dipinti fossero in grado di captare e misurare forze invisibili (magnetiche, sonore, atomiche) e ben al di là delle umane capacità di percezione.
Francis produce da sempre dipinti di estrema intensità ottica, guidati da intuizioni rivelatrici nel campo della scienza contemporanea. Piene di movimento ed energia, le sue opere uniscono elettrici contrasti di colore con motivi dinamici e pennellate precise. Campi di colore vengono attraversati da orbite o pulsanti forme lineari che si dissolvono o disintegrano, come fasci di luce, vibrazioni sonore, o tracciati di movimenti sismici. La lunga attrazione e coinvolgimento di Francis con la scienza fornisce un ricco campo di letture associative nella sua opera, dalle vaste estensioni cosmiche dell’astronomia a quelli microscopiche e molecolari della micologia.
Ricavando immagini da ciò che non è normalmente visibile, Francis esplora i mondi resi accessibili dai microscopi ad elettroni o i dati sonori che arrivano dallo spazio remoto, ma se le scoperte tecnologiche danno corpo alla sua opera, la sua potente immaginazione crea una tensione squisitamente estetica tra ordine e caos, conoscenza e mistero.
Come dichiarato dall’artista per l’occasione a Robert Brown: “Quel che è importante di questi lavori è che riguardano il suono, ma un suono inventato. In un certo senso sono collage di altre forme di altri miei dipinti… È un suono pittorico ed io mi sono preso una licenza poetica”.
Un particolare ringraziamento alla galleria Luca Tommasi Arte Contemporanea. Il catalogo verrà pubblicato nel corso della mostra e conterrà il testo del curatore e un’intervista all’artista di Robert Brown.
26 marzo – 29 maggio 2022
Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente”, Palazzo Collicola, Spoleto
Con il progetto di Matteo Montani Costellazione privata, Palazzo Collicola rinnova l’attenzione verso la ricerca pittorica contemporanea, ospitando il lavoro di un pittore italiano accreditato anche a livello internazionale.
La mostra, a cura di Davide Silvioli, si snoda all’interno delle sale della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola. L’intervento dell’artista si compone di una serie di opere – mai esposte finora – risalenti a periodi differenti ma accomunate dalla raffinatezza data dal formato ridotto, esito di una selezione che il pittore romano ha operato direttamente all’interno delle superfici pittoriche stesse, estrapolandone esclusivamente dettagli che mettono in luce le diverse cifre stilistiche della sua rigorosa ricerca. Il lavoro di Montani, così, si delinea al pari di una nuova presenza estetica nel mezzo delle opere che compongono la collezione permanente, suggerendo ora affinità linguistiche inaspettate e ora dissonanze ricercate.
Così strutturata, l’operazione, pur nel suo essere disseminata come una costellazione, proprio come quest’ultima è da leggersi come un unicum, quindi come un medesimo intervento site-specific, mirato a fornire chiavi di lettura alternative per interfacciarsi tanto con il patrimonio artistico contemporaneo di Palazzo Collicola quanto con la ricerca di Montani. Attraverso una cerchia di opere espressamente selezionate o realizzate per l’occasione, l’esposizione si muove su questi due binari paralleli – la collezione e il lavoro di Montani – che, contaminandosi nell’esperienza di mostra, scaturiscono nuovi spunti d’interpretazione sia nei confronti dell’uno che dell’altro.
Un alfabeto, quello dell’autore, in grado di porre in crisi le convenzioni storiche dell’astrazione, delineando la sua pratica al pari di un territorio dove le norme del visibile e quelle dello scibile si riconfigurano, risolvendosi in apparizioni cromatiche, formali e gestuali caratterizzate da un senso dominante di evanescenza, rarefazione, fluidità, trasfigurazione. Le sue realizzazioni, secondo tali accenti, riconducono all’ordine della biologia, al mondo del macroscopico, alla morfogenetica e alla spettrografia, discostandosi dall’autoreferenzialità propria dell’aniconismo ortodosso.
La titolazione Costellazione privata, pertanto, oltre a rinviare alla già citata identità inedita, unica e dislocata del progetto, richiama la dimensione cosmica implicita nel lessico di Montani, nonché l’inclinazione della sua estetica a protendere verso la categoria dell’imperscrutabile; attitudine riconoscibile nell’attenzione della sua sperimentazione verso quell’altrove che, sotto varie forme, identifica la parte ora universale e ora subliminale, ora fisica e ora metafisica della realtà.
L’evento, fra quelli che aprono la prima stagione espositiva del 2022 della programmazione di Palazzo Collicola, vede la collaborazione con la galleria OTTO Gallery di Bologna ed è nato in occasione della nona edizione di Level-0; format della rassegna Art Verona che mette in connessione musei e fondazioni con gallerie.
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