Rinascita Dopo l’Incendio: La Vegetazione di Poreta si Rigenera
L’incendio che ha devastato Poreta ha lasciato dietro di sé un paesaggio di desolazione. Oltre cento ettari di bosco e olivi sono stati distrutti dalle fiamme. Nonostante la pioggia recente, l’odore acre di bruciato persiste nell’aria.
Le fiamme hanno avuto origine dalla pineta sul crinale della collina, colpendo duramente gli olivi secolari. Quando il fuoco ha raggiunto la pianura, ha danneggiato anche le attività produttive, tra cui le coltivazioni di noce – probabilmente perdute – e le piante tartufigene come la roverella.
La roverella, tipica della vegetazione mediterranea, è ben adattata al passaggio del fuoco, così come il bosco. Dopo l’incendio del 2012, le piante pioniere come la ginestra e il pino d’Aleppo sono arrivate.
Il pino d’Aleppo ha una strategia di sopravvivenza unica: provoca incendi per potersi riprodurre. Gli alberi adulti si sacrificano per la prole, liberando i semi solo quando esposti a temperature estreme.
Nell’arco di cinque anni, ci aspettiamo di vedere arbusti della macchia mediterranea prendere il posto delle piante pioniere. Dopo una dozzina d’anni, avremo un bosco misto con latifoglie.
Fortunatamente, in ambiente mediterraneo, il fuoco non ha un effetto distruttivo irreparabile. Il vero danno irreversibile è causato dal cemento e dall’asfalto. Il suolo che viene coperto per la costruzione di nuovi capannoni e strade è perso per sempre.
Nonostante la devastazione, c’è speranza. La natura ha una straordinaria capacità di rigenerarsi dopo un incendio. In questo momento di crisi, possiamo solo sperare che la vegetazione di Poreta trovi la forza di rinascere, più forte di prima.
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