Un 2020 che non dimenticheremo, il pensiero di Rosario Murro

Murro (PdF) “Il lavoro sia per Spoleto un principio non negoziabile”

Un 2020 che non dimenticheremo, il pensiero di Rosario Murro

Peccato che il mondo ha dovuto aspettare il 9 gennaio per sentire Pechino ammettere la diffusione di «un nuovo coronavirus» simile alla Sars. La Cina è direttamente responsabile di quel che è accaduto, ad oggi, non si sia assunta la responsabilità della pandemia e tantomeno si sia scusata col mondo.

Un 2020 che non dimenticheremo. Un anno bisestile difficilissimo che ha segnato sensibilmente e non sarà dimenticato così tanto facilmente

Il contagio da coronavirus che ha colpito tutto il mondo. Tanti decessida Nord al Sud, tanti i contagi. Il Covid-19 come una ‘guerra battereologica’. Il Mondo sconvolto, in certi casi impreparato a fronteggiare la pandemia.

I DPCM, che hanno sostanzialmente cambiato il normale svolgimento della vita quotidiana; all’inizio della pandemia, le file interminabili ai supermercati, con prodotti che scarseggiano per la ressa all’approvvigionamento. I ricordi dei più anziani rimbalzano quando all’epoca della seconda Guerra mondiale si ritiravano, pane, pasta e farina con le tessere e bollini annonarie.

Paure con i coprifuochi che hanno dettato gli orari della nostra vita. All’inizio la corsa alle mascherine anti-contagio e disinfettanti per le mani, introvabili, in alcuni casi merce da mercato nero.

Il contagio da covid deflagra anche in tutta l’Italia Le prime notizie nel mese di Gennaio, poi un susseguirsi dei lockdown che segneranno prepotentemente i mesi successivi. Sono tante le storie che si intrecciano in questo 2020 così complicato.

Medici, infermieri, negli ospedali che diventano la prima linea: Volontari e associazioni, Protezione Civile, Forze dell’Ordine, non hanno orari nei turni di lavoro

Da marzo si toccano nuovi tristi record di decessi, la Lombardia e soprattutto Bergamo paga acaro prezzo, tante le morti per Covid-19, susseguite in tante altre Regioni.

Partono le prime ordinanze dei Governatori per affrontare il contagio con i protocolli e la profilassi, oltre alle attenzioni da riservare ai soggetti a rischio. Sono i primi passi della sanità per arginare la malattia.

Covid-19 e crisi economica si fanno sentire. Imprese, commercianti, artigiani, all’estremo la gente gira poco e i locali sono chiusi, la speranza di una ripresa economica diventa difficile. I presidi scolastici adottano misure preventive. Inizia una nuova era anche per tanti lavoratori: lo smart-working.

I contagi aumentano Mentre i ristoratori, con i loro locali chiusi, sono l’anello debole di un’economia che arranca.

Intanto i casi italiani di covid diminuiscono ma aumentano quelli “importati” dall’estero: è una tendenza che andrà avanti per tutta l’estate. Si può tornare a circolare liberamente, in molti affollano le spiagge o fanno viaggi. E questo porta a un innalzamento dei contagi.

L’Italia ha voglia di spensieratezza e vacanze dopo i mesi di lockdown. Il Paese riapre e anche tante piazze del divertimento. Ma c’è da fare i conti con il virus, ancora strisciante.

Nuovi DPCM per limitare gli spostamenti e dunque il propagarsi del contagio. Dallo smart working al divieto di organizzare sagre ai turni pomeridiani a scuola, molti sono gli aspetti della vita quotidiana che tornano ad essere sottoposti a limitazioni. Scattano quindi misure più severe: zone gialle, arancione e rosse ,ci si può spostare all’interno del proprio comune ma non si possono varcare i confini del comune stesso.

Il contagio da covid torna a fare davvero paura. I numeri sono superiori alla prima ondata.
L’ultimo DPCM emanato per le Festività di Natale e Capodanno, ha chiuso il 2020 con i ‘Botti’ lasciando qualche speranza con le primi vaccinazioni iniziate la scorsa settimana, sebbene tra i pro ed i contro si viaggia ancora a vista.

Il 2020 ci ha fatto sentire un po’ più soli e lontani da noi stessi, distanti e circospetti.

Senza più potersi baciare, abbracciare, stringere la mano, senza poter dare l’estremo saluto ai nostri cari.
I pranzi e gli incontri in famiglia, le visite, portare conforto a chi ne ha bisogno, un cambio repentino della socialità
Più soli gli anziani nelle case di cura e nelle residenze, limitate inevitabile sensazione di solitudine. È la nuova dimensione del vivere sotto assedio del virus.

Non rimane che la speranza, tornare consapevoli nonostante i pericoli, rispetto a quello che eravamo nel 2019, anche se tanto è cambiato in noi stessi.

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