Appuntamento con Umbria Ensemble a Spoleto

Visita notturna alla Camera Pinta della Rocca Albornoz

Appuntamento con Umbria Ensemble a Spoleto

                  Torna periodicamente ad affacciarsi – o meglio, agitarsi come uno spettro inconsistente e petulante – nel parlare comune, l’opposizione tra Musica alta e bassa. Nel parlare comune, certo, giacché gli ambiti del sapere – non senza fatica ed iniziale riluttanza – hanno ormai superato ed archiviato l’imbarazzante dicotomia che vedeva la Musica spaccata da definizioni apodittiche quanto inafferrabili: la Musica alta, che è Musica colta, prodotta e fruita dalle élite culturali, complesso scrigno di nobili e accademiche tradizioni il cui accesso è riservato a pochi fortunati iniziati; e poi la Musica considerata “bassa”, quella per tutti, quella che si tramanda a orecchio e che, senza troppe precauzioni, circola felice canticchiata, ascoltata, storpiata, arricchita e comunque goduta spontaneamente come patrimonio collettivo di cui non preoccuparsi troppo se ci siano o meno messaggi misterici da catturare.

Perché chi non va al Concerto di Musica Classica “perché tanto io non la capisco”, con naturalezza si gode poi la canzone del momento o gli stornelli della tradizione.

             Peccato però che, a ben considerare – e al di là del fatto che le note son sempre sette per tutti, così come i sistemi ritmici e armonici di riferimento – i due estremi siano meno lontani di quanto non si dica, e più che di una forbice spalancata, si dovrebbe parlare di un magico alambicco dove le contaminazioni generano splendide evoluzioni sonore. Né alte né basse: musicali.

            E se Schubert e Schumann – giusto per fare un paio di nomi – facevano sbocciare meravigliose Sinfonie da semplici temi popolari, occorre anche considerare che certe canzoni pop tanto superficiali poi non sono, se restano nella voce e nel cuore di più generazioni. Così, i prossimi risvegli in Musica all’alba con UmbriaEnsemble, a Spoleto e a Perugia, sono nel segno della fusione tra classico e pop. Con sorprendenti e piacevolissime occasioni di ripensare gli estremi della Musica.

            I Beatles e gli evergreen di Malgioglio; ma anche la Musica di Franco Margola, grande compositore del Novecento, mai abbastanza valorizzato, che dopo aver sperimentato linguaggi musicali diversi ha concluso la sua carriera compositiva tornando alla tonalità: del compositore bresciano, il quartetto d’Archi di UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello) con il chitarrista Claudio Piastra esegue il Concerto Breve, del 1975. Dello stesso periodo – di poco precedenti e successive – le belle canzoni di Cristiano Malgioglio che UmbriaEnsemble ha fatto arrangiare da un giovane compositore umbro, decisamente “accademico”, Fabrizio Volpi. Le strade tra pop e classica si incrociano ancora in chiusura di Concerto, con i successi dei Beatles nella storica versione per Chitarra ed Archi di Leo Brouwer.
Musica pura. Né alta, né bassa

UmbriaEnsemble – Ministero della Cultura/Comune di Spoleto

Sabato 27 Agosto, ore 6:30
Rocca Albornoziana, Spoleto

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