Aggressione a Spoleto: riqualificato il reato, non fu tentato omicidio
Un ragazzo di 21 anni di Spoleto è stato vittima di un’aggressione violenta il 28 aprile scorso. L’episodio, che ha avuto luogo dopo uno scontro tra gruppi rivali al bowling, ha portato all’arresto di tre individui. Tuttavia, il Tribunale del Riesame di Perugia ha recentemente riqualificato il reato ipotizzato, passando da tentato omicidio a lesioni personali lievi.
Uno dei tre aggressori, l’unico che ha fatto ricorso, è stato rimesso in libertà. Gli altri due rimangono sotto custodia, uno in carcere e l’altro ai domiciliari con braccialetto elettronico.
La decisione del Tribunale è stata presa in seguito al ricorso presentato dagli avvocati Valeria Perini e Lorenzo De Luca. Il referto medico dell’ospedale, che riporta “un trauma cranico e facciale commotivo e policontusioni”, ha giocato un ruolo chiave nella riqualificazione del reato. Il 21enne, dopo essere rimasto in osservazione per poche ore, è stato dimesso con 20 giorni di prognosi.
Secondo il provvedimento del Tribunale, l’oggetto usato per picchiare il 21enne non era una spranga o un cric, come inizialmente ipotizzato, ma una chiave a L, tipicamente usata per smontare i bulloni. L’uso della pistola, l’abbandono del 21enne davanti all’ospedale e le minacce di ulteriori azioni violente se avesse denunciato gli aggressori, sono stati considerati incompatibili con l’ipotesi del tentato omicidio.
Il Tribunale ha concluso che, se gli aggressori avessero voluto uccidere il giovane, non avrebbero avuto necessità di annunciare ulteriori azioni violente in futuro. Questa decisione rappresenta un importante sviluppo nel caso dell’aggressione a Spoleto, che continua a suscitare grande interesse e preoccupazione nella comunità locale.
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