Regione approva mozione ospedale Spoleto, San Matteo Infermi
Regione approva mozione – La Giunta è chiamata ad attivarsi presso il Ministero della salute per promuovere modifiche al decreto ministeriale ‘70/2015’ al fine di assicurare un sistema di finanziamento ad hoc, mirato a sostenere le piccole Regioni, caratterizzate da zone interne e aree disagiate, garantendo il principio dell’erogazione in sicurezza delle prestazioni e figure professionali come previsto dai Dea di primo livello
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la mozione che impegna la Giunta regionale a chiedere la “revisione del decreto ministeriale ‘70/2015’ inerente la classificazione di area disagiata e dei relativi parametri degli ospedali all’interno dell’area cratere”. In particolare l’atto domanda all’Esecutivo di Palazzo Donini di “attivarsi presso il Ministero della Salute per promuovere modifiche al decreto ministeriale ‘70/2015’ al fine di assicurare un sistema di finanziamento ad hoc, mirato a sostenere le piccole Regioni, caratterizzate da zone interne e aree disagiate, garantendo il principio dell’erogazione in sicurezza delle prestazioni e figure professionali come previsto dai Dea di primo livello, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili; a condividere con i Sindaci e i vari Consigli comunali dell’area del cratere la mozione adottata; a sottoporre all’attenzione di tutti i Parlamentari dell’area del cratere e della struttura commerciale competente per il sisma 2016 la mozione in epigrafe”.
Nell’atto si ricorda che “la situazione di permanenza di un forte disagio sociale, economico e produttivo dell’area cratere, in cui è ricompreso l’ospedale di Spoleto e quelli della Valnerina, avrà un tempo non inferiore ai 10 anni. Precedenti esperienze per situazioni analoghe hanno determinato situazioni di spopolamento e perdita di servizi in generale ed in particolare nel settore sanitario.
Per consentire di promuovere una crescita ed una costanza nei servizi alla popolazione residente, o domiciliata per lavoro e turismo, occorre una piena funzionalità del presidio ospedaliero. Il disagio avuto dal terremoto del 2016, a cui si sono succedute le catastrofi come la pandemia ed il caro energia, hanno determinato un rallentamento significativo del processo di ricostruzione nonché un ulteriore disagio nella popolazione e nella capacità residenziale dei territori, tale da determinare un’insicurezza sociale e quindi anche nella prospettiva di futuro. Nella precedente legislatura era in corso la modifica del decreto ministeriale ‘70/2015’ ridefinendo parametri e funzioni del sistema sanitario nazionale a seguito della pandemia”.
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