Giorno della Memoria, alle Miniere di Morgnano lo spettacolo di Thomas Otto Zinzi

Domenica 30 agosto 2015 ore 18.30, al tramonto, si è tenuto presso le Miniere di Morgnano, per il giorno della Memoria, lo spettacolo di Thomas Otto Zinzi, dal titolo “L’infinito che è negli uomini” tratto dall’opera di Pirandello “I giganti della montagna”.

Ogni volta che Zinzi ci regala la sua poesia, la sua interpretazione, la sua regia, la sua anima, il pubblico risponde sempre partecipando numeroso e cosciente del fatto che ciò che vedrà è un qualcosa di originale, di indescrivibilmente emozionante, che nulla ha a che fare con i tradizionali e, mi si consenta, ripetitivi spettacoli che siamo abituati a vedere in teatro.

Come qualcuno dei presenti ha affermato, il Pirandello di Thomas Otto Zinzi è davvero unico, per la sua originalità, per la sua interpretazione, per la sua capacità di scavare dentro ciascun spettatore, facendo emergere l’emozione.

Il suo teatro arriva a tutti, grandi e piccini, indipendentemente, come nel caso specifico, che si conosca e si ami Pirandello. L’unica certezza è però, che lo si amerà dopo lo spettacolo, perchè ci sarà sempre quella frase che ci ricorda un evento personale, l’espressività di quel volto che ci chiude lo stomaco e l’incontro di quelle due mani, che stringeranno per sempre il nostro cuore, aprendo in noi quella ferita da cui sgorga quel dolore che da sempre stringe il cuore dei minatori sopravvissuti o dei familiari di quei minatori che non ci sono più. Lo spettacolo o gli spettacoli del regista e drammaturgo Zinzi, lasciano sempre un segno, indelebile, nella nostra anima.

Un bravissimo ed ormai noto Giulio Gorissen interpreta il personaggio chiave, il mago Cotrone, che accoglie in questo luogo che sembra disabitato, la miniera, questo uomo , Thomas Otto Zinzi, un ex poeta al quale viene chiesto di recitare il dramma della vita, una storia che racconti la morte di quei minatori che aleggiano come fantasmi nel cuore della miniera; La miniera è un luogo molto particolare, dove tutto può realizzarsi, basta volerlo. Tutto l’infinito che è negli uomini potrà essere trovato in questa miniera,i sogni, la musica, la preghiera, l’amore.

Ed ecco materializzarsi questi fantasmi, un indimenticabile e bravissimo attore come Guglielmo Frabetti impeccabile nell’interpretazione dell’uomo dal fiore in bocca; un bambino Edoardo Riganti Fulginei che viene travolto dal peso delle parole che deve recitare, perché sono concetti grandi come macigni per un bambino.

Ma Thomas è l’artista dei miracoli, perché laddove tocca con quelle sue splendide mani il volto del bambino e lo abbraccia , questi inizia a recitare, laddove tocca i volti dei due veri , grandi, commoventi minatori, Benigno Fabbi e Stelvio Murasecchi, anche loro assumono le fattezze di poeti riuscendo a conquistarsi un applauso a scena aperta da parte del pubblico.

Ma quelle mani fanno un miracolo ancora più grande.. Toccano il volto e l’anima di tutti gli spettatori che finiscono col sentirsi parte integrante della miniera, come se improvvisamente un faro si fosse acceso sulla loro anima.

La magia del mago Cotrone e la magia di Thomas Otto Zinzi è dunque arrivata a tutti ed ha coinvolto tutti, facendoci rimanere impietriti ed ammutoliti dinanzi ad un teatro che non si può descrivere, ma che si può solo vivere, il teatro, non a caso, delle emozioni, grandi, di Thomas Otto Zinzi. www.progettominiera.it

Giorno della Memoria

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