
Spoleto, Bececco, maggioranza vittima della propria mancanza di identità
da Maria Elena Bececco, Capogruppo Spoleto Popolare
L’ennesima farsa andata in scena ieri pomeriggio in consiglio comunale certifica, una volta ancora, l’inadeguatezza assoluta della variegata accozzaglia di forze e interessi differenti, definita coalizione di centrodestra. Tutto ciò che questa compagine bizzarra è riuscita a produrre in due anni di amministrazione è stato l’aver fatto vivere alla città un periodo di assoluta stasi, senza alcuna proposta o visione di sviluppo. Una patologia, questa, che ieri pomeriggio ha toccato il suo apice.
Di fronte all’impossibilità, infatti, di trovare le risorse necessarie per il famoso fondo di sostegno alle aziende, come anche di raggiungere una quadra sulle fideiussioni relative al pagamento dei tributi, l’amministrazione de Augustinis ha accampato di nuovo la promessa politica di reperire quanto necessario a rendere meno gravosi gli oneri alle realtà produttive locali.
Una promessa cui, questa volta, Fratelli d’Italia ha dichiarato di non credere, cogliendo l’occasione per smarcarsi in via definitiva, certificando un distinguo con tutti gli alleati della maggioranza. Di fatto, quanto accaduto ieri conferma ciò che noi abbiamo sempre detto sin dalla campagna elettorale: questa strana coalizione non si fonda, anzi non si fondava su di un progetto comune di rilancio della città, ma era tenuta insieme da una serie di interessi particolari, distanti fra loro.
Adesso, con l’evolversi della situazione politica nazionale e regionale, stanno emergendo le aspirazioni dei vari attori che, fino a ieri pomeriggio, erano parte della maggioranza. Pertanto, al preesistente stato confusionale in cui versa la compagine amministrativa, guidata da un Sindaco e da una giunta distaccate dai gruppi che la sostenevano e soprattutto dalla cittadinanza, si sono aggiunti gli interessi di partito tipici della vecchia politica, che nulla hanno a che spartire con il bene di Spoleto.
Ma mentre queste forze sono impegnate a misurarsi nelle loro guerre di posizione, la città rimane paralizzata e perde un treno dopo l’altro. In particolar modo la Lega dovrebbe ritrovare il coraggio delle sue idee e, soprattutto, una propria identità, perché in questo momento a Spoleto non si sa cosa esattamente voglia esprimere. Ieri si è detta “libera da qualsiasi dovere di maggioranza”, il che può voler dire tutto oppure il suo contrario, visto che il Carroccio ha lasciato comunque in giunta i suoi due assessori. Delle due l’una: si stacca la spina o si chiede maggiore rappresentatività?
Durante i miei anni di impegno politico, tanto dai banchi di maggioranza quanto nel ruolo di opposizione, ho sempre, insieme al mio gruppo, messo la città, la nostra Spoleto con le sue priorità e i suoi bisogni, al centro dell’azione Civica e politico-amministrativa. E a chi ora pensa di svendere questo bagaglio, proponendosi magari per nuove coalizioni con forze che, ad oggi, dimostrano ancora immaturità politica e incapacità di governo, dico che si renderebbe a sua volta complice della grave situazione che si sta determinando.
La cultura di governo che oggi manca non si acquisisce, e non si acquisirebbe, semplicemente cambiando il primo cittadino: gli spoletini ne hanno piena consapevolezza. Serve una svolta, è vero; servono coraggio e chiarezza, verissimo; ma ciò che serve è una nuova stagione, che non può essere che alternativa e Civica.
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