Storie dell’Apocalisse, a Spoleto concerto di UmbriaEnsemble
Sabato 15 Ottobre, alle ore 16 appuntamento nella chiesa di S. Maria in Campis
Una pietra scolpita mille anni fa. Reca l’immagine di un angelo che tiene in mano un libro, e di un agnello che porta una croce. I tratti sono semplici, ma intensamente comunicativi nei loro dettagli: l’angelo sta ritto, a testa alta, e con grande cura tiene in mano il libro; l’agnello sostiene la croce inclinando il capo e flettendo le gambe in un gesto quasi di misericordia. Due forme e due modelli tanto diversi tra loro, che parlano di una visione comune nell’unire terra e Cielo: la visione della salvezza.
da UmbriaEnsemble
La pietra scolpita è infatti la chiave di volta dell’arco trionfale che, originariamente, si apriva sull’abside della Chiesa di Santa Maria in Campis, nella campagna spoletina, e che ora – per la radicale trasformazione che ha visto invertire nei secoli l’orientamento della Chiesa – è visibile al sommo dell’arco d’ingresso alla Chiesa. L’abside è infatti scomparsa; l’originario ingresso raffinatamente elaborato con una ricca teoria di simboli cristiani, è ora murato; ma la pietra scolpita è stata conservata, e girata per essere visibile dall’esterno. Perché la forza ed il valore del suo messaggio sono il tesoro prezioso che questo silenzioso tempio, edificato tra i campi, conserva.
Libro e agnello sono infatti i simboli dell’Apocalisse, l’ultimo libro del Nuovo Testamento, secondo la tradizione redatto dall’Apostolo Giovanni, ed il cui contenuto è l’annuncio del Regno di Dio, la Rivelazione, dal greco Apokàlypsis. Una rivelazione, una summa dei libri che lo precedono nell’Antico Testamento e, insieme, la dolcezza di una benedizione: Beato chi legge, e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino (Ap.1,3).
Una lettura complessa, quella del libro dell’Apocalisse, che si articola tra terra e Cielo, e che la Musica traduce e trasmette nelle sue sfumature più complesse.
Sabato 15, proprio sotto la pietra scolpita con i simboli dell’Apocalisse, UmbriaEnsemble nella sua formazione di Quartetto d’Archi (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello) interpreta in Musica le figure scolpite, dalla visione celeste, al rigore della disciplina che conduce alla salvezza.
Da Mozart – Adagio e Fuga K546 e Quartetto delle Dissonanze K465 – all’ Adagio op.11 di Barber e l’Intermezzo di Mascagni, nella campagna spoletina il giardino perduto dell’Eden diventa il paradiso ritrovato nelle letture del testo giovanneo a cura di Danilo Chiodetti.
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