
Dacia Maraini, mostra fotografica, grande partecipazione di pubblico
Si è inaugurata sabato 13 maggio alla presenza dell’autrice la mostra fotografica “Dacia Maraini. Viaggi nel mondo” visitabile fino al 30 settembre 2023 all’interno degli spazi del Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto (Via Sant’Agata, 18/A). L’evento espositivo, a cura di Serafino Amato, ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico: oltre duecento persone hanno visitato la mostra e ascoltato rapiti i racconti di vita e viaggi che Dacia Maraini ha regalato al pubblico conversando con lo scrittore Lorenzo Pavolini in collaborazione con l’associazione Fondo Alberto Moravia, spaziando dai primi anni di vita passati in Giappone in un campo di concentramento con le due sorelle ed i genitori, Topazia Alliata e Fosco Maraini, fino alle avventure vissute nei diversi continenti in compagnia di Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Maria Callas.
“La passione per la fotografia – ha spiegato Maraini – mi è stata trasmessa da mio padre Fosco che da bambina mi ha regalato la mia prima macchina fotografica, una Leica. Per me la fotografia è memoria ma anche qualcosa di diabolico perché ci fa vedere quello che abbiamo perso”. All’evento hanno portato i saluti istituzionali la direttrice del Museo archeologico nazionale e teatro romano, Silvia Casciarri: “Le fotografie inserite all’interno di alcune sale del Museo creano un rapporto simbiotico fra immagini, reperti e lo splendido contesto storico all’interno del quale sono esposti; il museo diventa così uno spazio ideale per un racconto visivo unico e suggestivo dedicato al trascorrere del tempo e un luogo di interconnessione tra le varie e molteplici forme espressive della cultura. Credo che le fotografie, così come i reperti, hanno la straordinaria capacità di raccontare il fascino di un mondo perduto e lontano, l’illusione di poter restituire frammenti di tempo ritrovati” .
Inoltre, l’assessore alla cultura del Comune di Spoleto Danilo Chiodetti: “Per questa iniziativa – ha detto – mi preme sottolineare il coinvolgimento di molte delle istituzioni e associazioni cittadine che l’hanno resa possibile, segno che uniti si possono realizzare importanti progetti”. Infine, Pina Zito, presidente della Fidapa di Spoleto: “Dacia Maraini con questa mostra ha fatto un dono inestimabile alla città di Spoleto, un dono che è stato ispirazione per questa iniziativa promossa dalla Fidapa”. Pina Zito ha anche letto il saluto inviato dalla presidente nazionale Fidapa BPW Italy, Fiammetta Perrone e portato i saluti della presidente del Distretto Centro Fidapa, Anna Maria Turchetti. Tra il pubblico, erano presenti Luigina Renzi, assessore alla formazione, e Maura Coltorti, vicepresidente del Consiglio comunale di Spoleto, il presidente della Fondazione Amen Stefano Andreini e il vice Maurizio Borri, Marina Antonini presidente di “Donne contro la guerra”, Maria Chiara Montirosi dell’ufficio organizzativo della Fondazione Festival dei Due Mondi, Arianna Giovannini, assessore alla cultura del Comune di Scheggino e rappresentanti di diverse associazioni del territorio.
La mostra “Dacia Maraini. Viaggi nel mondo” porta all’attenzione del pubblico circa cinquanta fotografie di grande e medio formato realizzate dall’autrice tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento ed è promossa da FIDAPA Spoleto in collaborazione con il Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto, Direzione Regionale Musei Umbria, Associazione Fondo Alberto Moravia, Comune di Spoleto, Fondazione Amen e Fondazione Festival dei Due Mondi, con il fondamentale sostegno di Fondazione Amen, azienda Urbani Tartufi, Associazione Amici di Spoleto Onlus, Centro Antiviolenza Crisalide e Associazione “Donne contro la guerra”, con il patrocinio di Rotary Club Spoleto e Lyons Club Spoleto.
Per tutto il periodo di svolgimento della mostra, il Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto ha in programma una serie di incontri con autori e presentazioni di libri affini al tema dell’evento espositivo, tra viaggi, diritti e identità culturali. In collaborazione con la libreria UBIK di Spoleto, dopo la conferenza inaugurale con l’autrice Dacia Maraini, il successivo appuntamento è previsto giovedì 25 maggio 2023, alle ore 17 con lo scrittore, finalista del Premio Strega 2012, Marco Mantello che converserà sul suo ultimo libro dal titolo Marie Gulpin (Neri Pozza, 2023) con la scrittrice Carola Susani in collaborazione con Associazione Fondo Alberto Moravia. Sarà presente Porzia Addabbo, Consiglio Direttivo “Nessuno Tocchi Caino”.
La mostra “Dacia Maraini. Viaggi nel mondo”
Nei suoi viaggi nel mondo, compiuti spesso in compagnia di Alberto Moravia e, in altre occasioni, di Pier Paolo Pasolini, Maria Callas e altri artisti, fotografi, registi (Andrea Andermann, Gianni Barcellona, Roberto Faidutti, Sebastian Schadauser), la scrittrice ha attraversato diversi continenti, dall’America centrale all’Asia, cogliendo con la sua macchina fotografica la monumentalità dei siti archeologici così come quella della natura, indagando con singolare capacità narrativa il fascino di un passato che continua ad evocare la sua grandezza, nei costumi tradizionali o attraverso ruderi di antiche architetture.
L’aver viaggiato in luoghi che oggi sarebbe inimmaginabile raggiungere con la stessa libertà, rende questi documenti ancora più preziosi, testimonianza di un mondo scomparso, tracce di un’umanità che si è andata trasformando.
Dacia Maraini, memore della lezione paterna (il padre Fosco è stato un antropologo e fotografo di terre e culture lontane), ha sempre portato con sé una macchina fotografica, offrendo attraverso di essa, ma prima ancora con il suo sorriso e la curiosità verso le culture più lontane, un documento forte e in qualche modo scritto in fotogrammi che nella precisione delle loro sequenze sono di per sé racconti compiuti.
Chi ha avuto la fortuna di vedere il suo archivio si può rendere conto di quanta attenzione e cura lei abbia sempre avuto nei confronti di questo strumento di espressione.
Il flusso di tradizione e modernità, di memoria e oblio, la forza della natura, si intrecciano poeticamente nella sequenza di circa cinquanta scatti selezionati per questa mostra da Serafino Amato, che dialogano idealmente con la ricca collezione di reperti conservati nelle sale del Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto.
Con questa mostra, visitabile fino al 30 settembre 2023, si intende rendere omaggio all’attività di Dacia Maraini, scrittrice e indagatrice dei fenomeni culturali e sociali del nostro tempo, così come alla sua poliedrica natura che, oltre alla narrazione letteraria si è espressa anche attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, offrendo l’opportunità di conoscere meglio e da vicino una delle più autorevoli scrittrici e pensatrici italiane.
Dacia Maraini fotografa
Un fotografo “vero” racchiude la semantica del vedere senza tentennamenti, in un solo scatto trova il soggetto, il predicato, l’oggetto e, se è bravo e fortunato, anche l’aggettivo. Il senso di una frase racchiuso in una cornice e poco importa la misura. Ho guardato queste foto con l’occhio del fotografo, è vero, mi emoziono facilmente davanti a delle immagini, non importa di chi. Queste foto le ho avute fra le mani per anni, prima al Fondo Moravia, scatti singoli però. Non trovavo nulla che non fosse il soggetto in molte delle foto di Dacia, ma quando ho messo mano ai negativi ed ai provini la trama mi è apparsa chiaramente. Dacia scrive “ …le macchine fotografiche sono state compagne di adolescenza”. Le macchine di Fosco erano in bella vista o a disposizione? Certo è che chi ama la fotografia non può non amare la macchina fotografica, la trasparenza della lente e la meccanica discreta di un oggetto costruito per ricevere attraverso la luce le forme del reale. Un apparecchio della Kodak, si chiamava “Retina”: mai nome fu più appropriato. Dacia usava la Leica del padre, racconta, poi acquistò una reflex con i suoi primi soldi. Non tanto inconsapevole Dacia quando dice di amare l’ottica normale, il 50mm. per intenderci, un’ottica che restituisce le proporzioni “senza ravvicinare troppo, né troppo allargare il campo”. Una scelta difficile, perché “raccontare” con un’ottica normale da 50 mm. sono e sono stati in pochi a saperlo fare bene. “Penso alla fotografia in termini di racconto, mi piace che la foto racconti qualcosa, anche se solo per accenni”. La scelta di Dacia è raccontare storie e, anche se la fotografia non è lo strumento a lei così congeniale come lo è la “penna”, nella ripetizione della sequenza segna la frase, immagini anche diverse si legano fra loro per due, tre e talvolta per molti fotogrammi. “Fotografie come appunti di pensiero, di viaggio”, appunti con forma di racconto. Davanti ad una scoperta ci si emoziona, questo mi ha guidato. Non ho scoperto una fotografa, Dacia sa benissimo che non basta la passione coltivata, seppure dall’infanzia, a diventarlo, ma ha restituito a me, con le sue fotografie, e spero anche a chi le osserverà, la sua passione per le “cose” della vita, dal respiro, al soffio leggero. L’amore, gli alberi, gli animali e i paesaggi, attraversati con gli amici cari di una vita fa e quelli di oggi.
Serafino Amato
Informazioni: Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto 0743 223277
Info stampa: Antonella Manni, Mob. 3395993281
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