Spoleto, successo per l’apertura della stagione di prosa Un Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti strapieno ha accolto, sabato scorso, la messa in scena del capolavoro eduardiano ‘Questi fantasmi!’, per la regia di Marco Tullio Giordana. Si è aperta con una straordinaria cornice di pubblico la Stagione di Prosa 2018-2019 a Spoleto.
Nel dare il benvenuto, l’assessore alla cultura Ada Urbani ha ringraziato la numerosa platea “per aver accolto, con tale entusiasmo e favore, le nostre proposte per la stagione teatrale. Sono 550 gli abbonamenti sottoscritti fino ad ora. Un record. Ulteriore motivo di soddisfazione è l’alta presenza di giovani, un risultato di grande importanza che conferma la bontà della promozione della stagione di prosa nei confronti del pubblico delle scuole”. L’assessore Urbani ha ringraziato Lorella Natalizi (mediazione teatrale) e i dirigenti scolastici per aver fatto conoscere agli studenti la stagione teatrale e aver contribuito a diffondere il piacere dell’esperienza e del linguaggio teatrale alle generazioni più giovani e ha sottolineato il contributo degli uffici comunali e del personale del Teatro Nuovo (tra cui Carla Cianchettini alla biglietteria), persone che si occupano, da anni e con successo, della stagione di prosa.
‘Questi fantasmi!’, che ha aperto la Stagione di Prosa a Spoleto, è una produzione importante per la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, sintesi di un lavoro che avvia percorsi artistici condivisi e che continua, nel rigoroso segno del figlio di Eduardo, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana.
Si tratta di una delle commedie più importanti di Eduardo, tra le prime ad essere rappresentata all’estero (nel 1955 a Parigi), e ha raccolto unanimi consensi in tutte le sue diverse edizioni: un successo assoluto ascrivibile allo straordinario meccanismo di un testo che, nel perfetto equilibrio tra comico e tragico, propone uno dei temi centrali della drammaturgia eduardiana: quello della vita messa fra parentesi, sostituita da un’immagine, da un travestimento, da una maschera imposta agli uomini dalle circostanze.
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